La creazione del branco

Pensare che un cavallo viva al prato giorno e notte insieme ad altri è una bella cosa ma non così facile da mettere in pratica: sicuramente è una esperienza positiva che permette al cavallo di interagire con conspecifici, affrontare situazioni nuove ed esprimere comportamenti solitamente repressi in scuderia (bagni di polvere e fango, sgroppate, grooming, etc.)

Arrivato in un posto che non conosce, viene maneggiato da persone estranee e subisce un cambio di alimentazione: fieno, mangime e l’erba cui non è abituato. Inoltre per stare con altri cavalli è necessario che almeno i posteriori siano sferrati. Insomma… uno stravolgimento delle sue abitudini!

Innanzitutto un paio di giorni (non di più) in box sono necessari perché il cavallo si ambienti.

Poi si comincia a metterlo in prato da solo, con altri cavalli nei paddock vicini. Questo, oltre a far conoscere tra loro i cavalli, serve ad allenarlo (i cavalli al prato possono percorrere molti chilometri in un giorno e, specialmente appena sferrati, possono risentirne) e rilassarlo (le prime volte, all’inizio, non mangia ma corre su e giù nel prato gridando).

Quando è ben ambientato si inserisce un cavallo di buon temperamento proveniente dal branco vicino: è una cosa che si può fare quasi subito se già abituato a vivere insieme ad altri cavalli.

Non è infrequente, specie per i castroni, assumere un atteggiamento da dominante, quindi il prato deve essere abbastanza ampio da garantire vie di fuga e si deve avere l’accortezza di distribuire fieno e mangime in luoghi abbastanza distanti tra loro.

Quando si è creato l’affiatamento allora si procede ad imbrancarlo con gli altri cavalli: può capitare talvolta che si procurino qualche piccola ferita ma non è mai successo nulla di grave.

 

Tutto ciò richiede attenzione e sensibilità da parte del personale che deve affrontare dinamiche e problemi sempre nuovi: noi lo facciamo da sempre, quando ogni anno inseriamo in branco cavalle che vengono dalla pista o puledri provenienti da altri allevamenti.

Sappiate che ai cavalli rimane impressa l’esperienza e spesso abbiamo notato come al loro ritorno (anche a distanza di un anno) riconoscano i vecchi compagni di paddock.