Abbiamo trovato su Internet un bell’articolo sull’Osteocondrite Dissecante (OCD), termine in cui molti allevatori si imbattono quando scoprono un “chip” nell’articolazione di un puledro che non è mai stato zoppo!

L’OCD è malattia comune nei puledri e che causa il distacco di piccoli frammenti ossei soprattutto in alcune articolazioni (garretti, nodelli, grasselle): spesso si risolve da sè, ma qualche volta i frammenti vanno rimossi chirurgicamente per non dare poi problemi.

La malattia è dovuta a problemi dell’osso che si trova sotto la cartilagine delle articolazioni: mentre l’osso cresce… un frammentino può restare isolato dalla circolazione del sangue, perciò muore e si stacca proprio dentro l’articolazione.

Gli studi dimostrano che l’OCD colpisce i cavalli domestici (mai quelli selvaggi), specialmente i trottatori, poi i purosangue e i cavalli da sella. Alla base ci sarebbe una componente ereditaria e la diffusione di questa malattia sarebbe causata dalla selezione delle razze. Ormai, però, non la si può più far sparire. Più i cavalli sono grandi e a rapido accrescimento, più spesso compare l’OCD. Hanno provato a far crescere i pony (razza piccola senza OCD) nella pancia di cavalli grossi, e si è visto che in quel caso ai pony veniva l’OCD, perché crescevano molto di più, e più in fretta. Anche i puledri che non fanno sufficiente attività fisica sono più esposti all’OCD.

Non è che in assoluto venga così spesso, tanto che di solito non ce ne accorgiamo. In effetti, la maggior parte dei casi viene scoperta solo quando si fanno le lastre a un puledro durante una visita di compravendita. Magari la si scopre quando vediamo un puledro che ha un’articolazione un po’ gonfia, e si decide di fare delle radiografie per indagare.

Nella maggior parte dei casi le lesioni da OCD guariscono da sole. Non sempre, però. A volte il problema diventa tale che è meglio togliere il frammento in artroscopia, cosa quasi sempre piuttosto facile: ciò permette di vendere i puledri a miglior prezzo ed evita che siano colpiti da problemi nel lungo termine, come artriti o zoppie.

Quello che sostiene l’autore dell’articolo è che bisogna trattare le OCD in modo ragionevole. E’ superfluo radiografare tutte le articolazioni di tutti i puledri, basta limitarsi a seguire i casi sospetti evitando di essere troppo interventisti –molti guariranno da sé!-. Se poi si decide di intervenire, si può farlo con ottimismo, perché anche i cavalli operati poi vivono sani e raggiungono il loro massimo potenziale atletico.