E’ arrivato il periodo in cui si slattano i primi puledri, tipicamente all’età di 5/6 mesi; fino ai 4 mesi sono sufficienti il latte materno e quei bocconi di erba, fieno e mangime sottratti alla madre. Bisogna però sapere che a quest’età il fabbisogno alimentare di un puledro, che pesa circa 2 quintali, è lo stesso di un adulto.
Alla nascita l’intestino del neonato è privo dei batteri necessari alla digestione degli alimenti vegetali che si sviluppano poi gradualmente; inoltre i denti molari, necessari allo sminuzzamento degli alimenti, spuntano all’età di 10 mesi. Questo ci fa capire come la qualità degli alimenti ne influenzi la loro assimilazione: è meglio dare alimenti morbidi come erba, fieno tenero (l’erba medica è più indicata perché ricca di proteine e calcio) e mangime per integrare quanto serve per una crescita corretta.
Bisogna che il tasso di crescita sia il più costante possibile e si devono garantire adeguati spazi per l’esercizio: un corretto sviluppo fisico e comportamentale (vita di branco e pascolo) contribuisce a prevenire le patologie scheletriche tipiche dei puledri.
Lo slattamento è uno stress (comunque lo si affronti), pertanto è meglio che il puledro cominci a ricevere una propria alimentazione quando è ancora con la madre: per questo ci vuole (in box o al prato) una mangiatoia alla quale la fattrice non può avere accesso.