La storia vera di un cavallo che vinse delle corse per conto dell’FBI.
Lo Zio Sam è stato una presenza nota e costante negli ippodromi americani con lo scopo di pretendere una tassa immediata per certe grandi vincite al gioco. Ma chi poteva mai immaginare che lo Zio Sam fosse stato anche un proprietario vincente di cavalli purosangue?
Il 2019 è il trentesimo anniversario di un caso che coinvolse il Federal Bureau of Investigation all’ippodromo di Finger Lakes nello stato di New York, dove l’FBI fece correre un cavallo “sotto copertura” per gran parte del 1989. Il cavallo, una femmina di 4 anni di nome Zachregard, non fu propriamente “mimetizzata”: dopo essere stata acquistata privatamente dal Bureau in Ohio nell’aprile 1989, fu spedita a Finger Lakes per correre in categorie modeste, e vinse le prime due corse a cui partecipò per conto dell’FBI. Tra maggio e novembre, Zachregard corse 15 volte: il suo proprietario dichiarato era un certo M. Grace, e per lui la cavalla riportò 3 vittorie e 5 piazzamenti, guadagnando poco più di $9.000. Secondo Dale Anderson, che controllava l’agenzia FBI di Rochester in quel periodo, M. Grace era lo pseudonimo di un agente sotto copertura il cui vero nome era Mike Glass. Ormai da tempo in pensione e con una forte passione per quello che considera un caso unico, Anderson ha condiviso pubblicamente i dettagli dell’operazione per la prima volta. “Avevamo una fonte a Syracuse che sosteneva ci fossero state alcune combine a Finger Lakes, forse un po’ di doping e dei fantini che tiravano i cavalli“, ha detto Anderson. “Per cui introducemmo nell’ambiente Mike Glass facendolo gironzolare per Finger Lakes. Lui aveva già fatto del lavoro sotto copertura e era un esperto di gioco d’azzardo. Dopo circa due o tre settimane, disse di aver stabilito un contatto coi ragazzi giusti e di piacergli, ma riferì anche di non essersi inserito a sufficienza nel loro gruppo. Parlava del più e del meno e andava con loro al bar, cose così, ma il suo problema era giustificare la sua presenza nel giro: la cosa aveva un senso, e lui aveva conosciuto un agente di Louisville che aveva un contatto per comprare questo cavallo a circa $3.000. Mike Glass disse ai ragazzi in ippodromo di aver vinto la cavalla ad una partita a poker a Las Vegas o da qualche altra parte e a quel punto l’indagine iniziò a funzionare perché Mike aveva un vero motivo per essere lì. Faceva parte del giro. Ciò che ci sorprese è che il cavallo divenne competitivo. Vinse alcune corse e spesso andò a premio anche quando non vinse, così guadagnammo un po’ di soldi tra i premi e la vendita a fine anno”. Robert Fieldhouse allenava Zachregard per conto di Grace/Glass, però non sapeva nulla del vero motivo del per cui il cavallo gli veniva affidato, ha spiegato Anderson.
L’inchiesta portò effettivamente a tre incriminazioni contro due allenatori e un fantino, basate sulle performance di un cavallo chiamato Shine Please. I Federali sostenevano che nel settembre del 1989 il 2 anni fosse stato tirato al suo debutto a Finger Lakes. Al processo, però, un giudice federale però respinse le accuse per mancanza di prove. All’incirca nello stesso periodo, il Boston Herald pubblicò un articolo dove raccontava dell’operazione sotto copertura e della partecipazione alle corse di un cavallo di proprietà dell’FBI, e l’articolo fu ripreso dai giornali di tutto il paese; all’epoca, tuttavia, l’FBI non confermò i dettagli, se non accennando a certe indagini che avevano utilizzato per la prima volta, con successo, un cavallo in un’operazione sotto copertura.
Oggi, Anderson sostiene che lui e i suoi agenti abbiano concluso che non c’era una vera associazione a delinquere per truccare le corse a Finger Lakes. “Non trovammo una gran quantità di imbrogli”, ha detto. “C’erano piccoli accordi diretti. È pur vero che crediamo che occasionalmente ci sia stato qualcuno che dopava un cavallo o cose del genere, proprio come in qualsiasi altro ippodromo, probabilmente: comunque non abbiamo verificato nessuna grande cospirazione“.
Anderson ha lavorato per l’FBI in molti posti per più di 26 anni, incluso il quartier generale nazionale in Virginia. Anderson sostiene che questo sia stato l’unico caso in cui si sia imbattuto in un cavallo da corsa. “Dopo che che tutto si concluse, un mio buon amico – con cui avevo lavorato al quartier generale – si trasferì nell’ufficio del direttore dell’FBI e il capo [William Sessions] chiese altre informazioni sul caso: allora prendemmo una foto di Zachregard e gliela mandammo, tutto sommato era il cavallo dell’FBI “, ha detto Anderson. “Se mi guardo indietro, è stato divertente. Sports Illustrated ha anche pubblicato un breve articolo al riguardo: c’era un simpatico disegno con un cavallo in piedi sulle zampe posteriori che indossava un trench e un distintivo dell’FBI “.